Manifestazioni

del

Centenario SIMC

(1923-2023)

Nell'anno del Centenario della Fondazione della Società Italiana Musica Contemporanea (1923) da parte del compositore più significativo dell’epoca come certamente fu Alfredo Casella, saranno tantissime le iniziative in tutta Italia organizzate da Conservatori, Istituzioni e Associazioni in adesione all'invito formulato dalla SIMC per promuovere e diffondere la musica contemporanea italiana. 

Cento anni fa, in un contesto sociale, culturale e politico totalmente diverso era questo in tutti i modi  l’obiettivo ricercato con grande passione non solo da Casella ma anche da altri illustri compositori come Dallapiccola, Malipiero, Respighi, Pizzetti, per citarne solo alcuni, che cercavano di ridare slancio e nuovo riconoscimento internazionale alla musica contemporanea italiana e in particolare a quella strumentale dopo il lungo periodo di predominio pressoché assoluto che aveva avuto il melodramma come forma d’arte musicale in Italia.

Nel manifesto presentato al Conservatorio Rossini di Pesaro il 14 gennaio 2023 (che potete osservare nell'immagine poco sopra) erano già oltre 50 le adesioni provenienti da 40 città di tutta Italia con idee, progetti e propositi di collaborazione.

Ma le partecipazioni erano e sono ancora destinate a salire durante questo anno davvero speciale.

Aderire alla SIMC e alle celebrazioni del suo Centenario  significa infatti rafforzare anche la storia della musica italiana del Novecento con le prospettive d'interesse artistico di compositori, strumentisti , musicologi e appassionati che anche oggi per fortuna non mancano. Significa dunque favorire quel pieno reinserimento della musica d'arte nella società, in una auspicata e ritrovata attenzione anche da parte della cultura e della politica.  E di questo c’è particolare bisogno oggi.

In questi anni la SIMC ha dunque avuto come suo obiettivo quello di favorire la messa in rete di collaborazioni e progetti e di stimolare i compositori a continuare a credere e operare per la creazione di nuove opere e nuovi linguaggi compositivi.

Il confronto generazionale è stato anche di particolare attenzione da parte nostra con un impegno che è stato ben sostenuto dai nostri soci. La SIMC in questi ultimi anni ha triplicato i suoi iscritti e oggi con 150 soci in Italia consegue un reale interesse e ruolo di rappresentanza.

Negli stessi anni ha avuto tra l’altro l’onore di avere come Presidenti onorari figure di grande spessore come i Maestri Ennio Morricone e Azio Corghi e soci onorari come Sylvano Bussotti e Giovanni Piana.

Le iniziative che qui vengono raccolte in una calendarizzazione aperta,  e che riguardano tutto l’anno del Centenario, vogliono infatti dare forza e sostegno a una idea di Storia e di Civiltà musicale che ha visto il nostro Paese in passato tra i protagonisti assoluti nel mondo.

Un ringraziamento va dato a tutti coloro che a diverso titolo hanno avuto e hanno un ruolo nella realizzazione di queste manifestazioni con l’auspicio che l’impegno sia coronato dal più lusinghiero successo. In primis al Direttivo Nazionale, alla Segreteria e al "Comitato per il Centenario" istituito per promuovere e coordinare le celebrazioni del Centenario.

   Andrea Talmelli

Presidente SIMC

 

 

 

     Il concetto dell’abitare è fondamentale per entrare addentro alle varie situazioni della vita. Occorre dimorare con consapevolezza il tempo presente, che è la sintesi di quello passato e ha in sé gli embrioni del futuro. Presente che significa non solo epoca del momento che ci è stato concesso di vivere, ma anche essere presenti a sé stessi, essere consapevoli del mondo (musicale) che ci circonda, attivazione del pensiero critico. La Società Italiana di Musica Contemporanea ha sempre avuto coscienza del proprio tempo, cognizione dei compiti che un’associazione nazionale deve svolgere, consapevolezza della propria storia e del suo presente.

    Con il Cartellone del Centenario la SIMC ha voluto creare una rete di rapporti culturali che mette insieme tante realtà musicali di tutta Italia. Una serie di relazioni che faranno dialogare istituzioni importanti, come Conservatori, Università, Chigiana, Scuola civiche, CIDIM, con Istituti musicali e culturali, Licei musicali, Accademie, Festival, Rassegne concertistiche, Radio e tante realtà associative, da Bari a Milano, da Bologna a Sassari, da Venezia a Taranto, da Verona a Lecce, da Cagliari a Firenze, da Camerino a Enna, da Como a Pescara… raggiungendo ben 43 città, al momento, perché altre se ne aggiungeranno, così come le manifestazioni che sono oltre 60 ma in divenire.

     Nel mondo della musica le connessioni fra realtà differenti sono sempre mancate, in quanto ogni istituzione lavora per conto suo, invece i collegamenti sono molto importanti, innanzitutto perché creano confronti e stimoli, nuove motivazioni e finalità, poi perché, entrando in una programmazione collettiva, ogni manifestazione si giova della visibilità che tutte le altre assieme forniscono.

     Compito della SIMC, quale associazione nazionale, non è tanto quello di organizzare rassegne quanto quello di stimolare idee e fatti, coordinarli fra loro in un insieme culturale che abbia come fine quello di diffondere, valorizzare e approfondire la musica dei nostri giorni, al di là di particolarismi, specifiche tendenze, definizioni stilistiche e formali – come detta lo Statuto - seguendo il principio della qualità, della vitalità delle proposte, di quanto esse siano autentiche e si inseriscano con idee nuove e prospettive aperte nel dibattito della cultura musicale del nostro tempo.

     La nuova presidenza di Andrea Talmelli ha realizzato una rivoluzione copernicana aprendosi all’intero territorio nazionale, allargando la Lombardia alle altre regioni. Con un’attenzione ai giovani davvero encomiabile, con call, concorsi e concerti. Considerazione massima anche nei confronti dei Conservatori e dell’associazionismo in genere, anche a livello esecutivo. Tutto questo ha portato a triplicare gli iscritti, da 50 a 150!

     Se il compito primario della SIMC è quello di creare nuove motivazioni e di incentivare i rapporti associativi, ovviamente non è escluso quello della proposta e della realizzazione, come dimostrano le tante iniziative compiute in proprio, svolte in tutto l’arco dei cento anni e che anche recentemente si sono realizzate e altre si concretizzeranno durante l’anno del Centenario.

     Il lavoro del Comitato per il Centenario, che ho l’onore di coordinare, è stato duro e svolto con spirito di servizio, in nome di una sana fiducia verso il futuro. Non a caso, una delle iniziative SIMC più rilevanti degli ultimi anni è stata Scrivere per il futuro, nata nel momento buio dei primi mesi del Corona virus. Ad essa collegata la successiva proposta Scrivere per la pace, due ottimi esempi anche dell’impegno etico della SIMC, recepito da moltissimi compositori, interpreti ed ensemble. Anche durante il Centenario avremo iniziative che la SIMC organizzerà in prima persona, call, convegno, concerto in ricordo di Azio Corghi (nostro Presidente Onorario da poco deceduto) e altro.

     A proposito dei ricordi, un altro compito che la SIMC sente in maniera particolare è quello di tenere viva la memoria su fatti e personaggi rilevanti che hanno fatto parte della storia remota e recente della SIMC.

     La Società Italiana di Musica Contemporanea è arrivata al prestigioso traguardo dei 100 anni! Solo alcune grandi Istituzioni sono più antiche. La costituzione della sezione italiana dell’International Society for Contemporary Music, ISCM, da parte di Alfredo Casella nel 1923, ha anticipato la fondazione di istituzioni fondamentali per la vita musicale italiana: nel 1930 il Festival Internazionale di Musica Contemporanea di Venezia, nel 1932 l’Accademia Chigiana e l’anno successivo il Maggio Musicale Fiorentino.

     Casella, instancabile divulgatore, aveva costituito nel 1916 la Società Nazionale di Musica, sull’esempio della Société Nationale de Musique parigina. Accanto a Casella vi erano insigni musicisti come Ottorino Respighi, Ildebrando Pizzetti, Gian Francesco Malipiero, Carlo Perinello, Vittorio Gui, Vincenzo Tommasini. L’obiettivo della Società nazionale di musica (poi denominata Società Italiana di Musica Moderna), era principalmente quello di far conoscere e diffondere i lavori di giovani compositori, preservare il patrimonio artistico del passato e curare i rapporti musicali con la musica internazionale. Obiettivi che sono rimasti invariati fino a oggi, anzi, sotto la presidenza di Andrea Talmelli si sono moltiplicati, intrecciandosi con le nuove emergenze culturali e sociali.

     La denominazione di Società Nazionale di Musica Moderna nacque nell’estate del 1923, durante un soggiorno ad Asolo che Casella trascorse assieme a Malipiero. Sparisce il termine ‘nazionale’ e si aggiunge ‘moderna’, a significare la vocazione internazionale e il focus sulla modernità. Venne coinvolto anche Gabriele D’Annunzio che propose la denominazione di Corporazione delle Nuove Musiche[1] e coniò il motto Concentus Decimæ Nuncius Musæ. Già i nomi fin qui citati dimostrano come la SIMC, fin dalla sua nascita, abbia avuto un profondo potere attrattivo nei confronti non solo dei compositori ma del mondo della musica in genere, interessando musicologi, critici musicali e direttori d’orchestra.[2] Un interesse che è andato aumentando negli ultimi anni.

     Dagli anni Venti e Trenta in avanti, fu un susseguirsi di iniziative, sia nazionali sia internazionali, che coinvolsero istituzioni e associazioni in una miriade di concerti, nei quali furono inseriti pressoché tutti i maggiori compositori italiani.[3] Nel secondo dopoguerra, Casella[4] era ancora attivo nella SIMC, malgrado la malattia, assieme a Malipiero e a Vittorio Gui era nel Comitato d’Onore. Il segretario era Dallapiccola che rimarrà fino al 1950, nel Consiglio direttivo vi erano: Federico Ghedini, Luigi Cortese, Riccardo Nielsen, Goffredo Petrassi, Guido Gatti e Alberto Mantelli. Nel 1950 vennero nominati Soci Onorari Pizzetti, Malipiero, Dallapiccola, Serafin, Torrefranca e Petrassi. Dopo Dallapiccola, dal 1950 al 1954 fu Presidente Gatti e dal 1954 al 1956 lo fu Goffredo Petrassi, con segretario Peragallo, il quale passò Presidente dal 1956 al 1960 con Vittorio Fellegara Segretario che rimase fino alla presidenza di Davide Anzaghi. Dal 1960 al 1963 il Presidente fu Roman Vlad, dal 1963 al 1986 di nuovo Peragallo, dal 1986 al 2004 Giuseppe Garbarino, dal 2004 al 2016 Anzaghi.

     Nel 2017 venne eletto Presidente Andrea Talmelli e la segreteria fu affidata a Sandra Conte, poi il Segretario divenne Andrea Rutigliano. Attualmente il Direttivo è composto da Daniele Corsi, Andrea Mannucci e Marcella Pavia. Nella primavera del 2022 venne formato un Comitato per la programmazione delle manifestazioni del centenario, coordinato da Renzo Cresti e composto da Andreina Costantini, Michele Fedrigotti, Lamberto Lugli e Biagio Putignano. Il cartellone delle iniziative è stato presentato al Conservatorio di Pesaro il 14 gennaio e si protrarrà fino al gennaio del 2024.

     L’obiettivo primario era quello di coinvolgere nel Centenario molte realtà musicali in tutta Italia ed è stato centrato pienamente. Il secondo intento era ed è quello che il coinvolgimento sia ben realizzato, con qualità e attrattiva, dove si abbracciano interesse verso le tecniche e le forme musicali proposte e seduzione d’ascolto, in nome di una rinnovata bellezza. Inoltre, un altro proposito è che il nostro festeggiamento sia motivo di una nuova attenzione verso la musica del nostro presente e verso i suoi protagonisti. Traguardi che con sicurezza verranno senz’altro centrati, sotto il segno dell’amore nei confronti di tutta quella musica che con consapevolezza abita la contemporaneità. Infine, un doveroso ringraziamento a tutti coloro che hanno aderito al Centenario e che si impegnano in un lavoro quotidiano in nome della buona musica, assieme alla nostra amata Società Italiana di Musica Contemporanea.

 

 

 

Renzo Cresti

 

Coordinatore del Comitato per le Celebrazioni del Centenario

 

 

 

 

 

[1] La Corporazione di Nuove Musiche, CDNM, fu l’organismo associativo che aderì alla ISCM dando vita alla sezione italiana. Si formò un Direttivo provvisorio, che ebbe sede presso la rivista torinese «Il pianoforte», composto, oltre che da Casella, anche dall’inseparabile Malipiero, Ildebrando Pizzetti, Ottorino Respighi, Franco Alfano, Victor De Sabata e Bernardino Molinari.

 

[2] Il rappresentante italiano al primo appuntamento dell’International Society for Contemporary Music, che all’epoca portava il nome diInternationale Gesellschaft für Neue Musik (IGNM) fu il critico musicale Guido Maggiorino Gatti. I musicologi Fausto Torrefranca e Adone Zecchi furono Soci Onorari. Fra i direttori d’orchestra vanno segnalati i nomi di Victor De Sabata, Vittorio Gui, Tullio Serafin, Bernardino Molinari e altri.

 

[3] È impossibile citare tutti i musicisti che sono stati eseguiti nei concerti SIMC, in pratica si tratta della stragrande maggioranza dei grandi compositori italiani: Federico Ghedini, Ildebrando Pizzetti, Ottorino Respighi, Luigi Dallapiccola, Goffredo Petrassi, Bruno Bettinelli, Mario Peragallo, Gian Francesco e Riccardo Malipero, Roman Vlad, Bruno Maderna, Angelo Paccagnini, Vittorio Fellegara, Camillo Togni, Aldo Clementi, Franco Donatoni, Luciano Berio, Sylvano Bussotti, Niccolò Castiglioni, Salvatore Sciarrino e moltissimi altri, fino alle ultime generazioni. Prima di Azio Corghi, il Presidente Onorario è stato Ennio Morricone. Fra i recenti Soci Onorari anche Sylvano Bussotti, Giuseppe Garbarino, Davide Anzaghi, Bruno Zanolini, Giovanni Piana, Renzo Cresti. Cfr. https://www.simc-italia.com

 

[4] Casella, morto nel 1947, fu ricordato nella XXIII edizione che si svolse in Sicilia nel 1949. Negli anni Sessanta, la SIMC prese le distanze da alcune manifestazioni che s’incentravano sulla musica radicale e che erano sostenute dalla ISCM, ma anche da iniziative italiane come le Settimane palermitane che proponevano principalmente musica d’avanguardia. La SIMC volle mantenersi fedele all’intento espresso nel proprio Statuto di “promuovere la musica contemporanea in ogni suo aspetto”, un atteggiamento inclusivo che abbracciava tutta la musica del presente.